Testo di Greta Massimi
Cansano è un piccolo borgo della Valle Peligna, situato all’interno del Parco Nazionale della Majella, tra Sulmona e Campo di Giove e alle porte del Bosco di Sant’Antonio (riserva naturale dal 1985) e Passo San Leonardo (nota tappa per gli scalatori). In antico era un centro fortificato medioevale, le cui caratteristiche urbane e architettoniche sono conservate tuttora nel centro storico “Cansano vecchio”, ormai quasi abbandonato il quale, collegato alla parte nuova del paese da una serie di vicoli e stradine, dà spazio a vedute panoramiche e suggestive sul versante occidentale della Maiella. Al centro del paese, oltrepassata Porta da Capo, detta anche Arche de Buseche, del Cinquecento, si giunge alla Porta da Sotto o Portajova, dove c’è una piazzetta con la fontana de la Mandra. Tra i resti più importanti da visitare vi sono il castello e la chiesa di San Salvatore (citata in una Bolla Papale del 1183, situata all’interno delle mura del Castello, oggi distrutto) con il battistero del Quattrocento e la chiesa parrocchiale di San Rocco. Fuori l’abitato è situata la chiesa di San Donato, del Settecento, a navata unica, che viene aperta solo il giorno della processione del Santo mentre la chiesa di San Nicola, vicina al borgo, è la più antica del paese. Da visitare anche il Centro di Documentazione, situato nella piazza principale di Cansano, che ospita una raccolta di reperti provenienti dall’area archeologica di Ocriticum, a pochi chilometri da Cansano e la mostra fotografica sull’emigrazione, con documenti e testimonianze donati dal cansanese Generale della Guardia di Finanza Nino Di Paolo. Ocriticum, nel territorio comunale di Cansano, è un’importante area archeologica. Abitato, necropoli e santuario videro il loro momento di maggiore frequentazione tra la fine del IV sec. a.C. e la metà del II sec. d.C. come testimonia un deposito votivo con una serie di reperti in bronzo, ferro, terracotta e oro. Qui erano stati costruiti in più fasi tre edifici sacri, di epoca italica e poi romana. Questo luogo di culto venne abbandonato probabilmente intorno la metà del II sec. d.C., contemporaneamente alla frana che seppellirà il santuario di Ercole Curino a Sulmona. A Cansano vi è una delle sedi del Parco Nazionale della Majella che fornisce informazioni sul patrimonio naturalistico della zona e una mappa dei sentieri escursionistici presenti.
Sulle origini del borgo la testimonianza più antica è una bolla datata 7 aprile 1188, diretta da papa Clemente III al vescovo di Valva, Oderisio, che testimonia per la prima volta l’esistenza della Terra di Cansano dove, all’epoca, sorgevano le due chiese di San Salvatore e Sant’Angelo. Solo nel 1829, con un Regio Decreto borbonico, Cansano divenne ente autonomo. Colpito dal fenomeno migratorio abruzzese che colpisce attualmente i piccoli centri abitati, il borgo conserva le sue tradizioni rendendole attrattive per i turisti oltre che a costituire un momento di aggregazione cittadina. Infatti l’8 dicembre si svolge l’annuale fuoco di Santa Marì Cuncètt.
Di tradizione antichissima, era usanza che nel giorno dell’Immacolata Concezione si accendessero dei grandi fuochi “le regine”, nei vari rioni del paese. I fuochi, accesi al tramonto, vedevano la partecipazione di tutta la comunità che dava inizio a canti e momenti conviviali. L’origine, legata forse ai rituali di purificazione, di buon auspicio, di rinnovamento, si avvicina ai riti legati “al fuoco” perpetuati in altri paesi abruzzesi nel giorno dell’Immacolata Concezione, sebbene Cansano è l’unico, tra i paesi vicini, ad aver preservato la tradizione del fuoco dell’8 dicembre. Nella tradizione odierna, viene preparata una sola grande regina, posizionata al centro della piazza principale del paese (piazza XX Settembre), che viene accesa a partire dalle ore 19:00. La cittadinanza si stringe attorno al fuoco intonando canti dedicati alla Madonna. Dopo inizia il momento della convivialità dove la Proloco prepara tipiche specialità .
Nello stesso giorno si inaugura Cansano Il Borgo Presepe – Va edizione, un evento organizzato dalla Proloco di Cansano in collaborazione con il Comune, con inaugurazione l’8 dicembre 2017 fino al 7 gennaio 2018, nel centro storico del paese. L’iniziativa, nata da un’idea del fotografo cansanese Giovanni Guadagnoli, rappresenta un connubio perfetto tra le celebrazioni del periodo natalizio e la concretizzazione di una piccola operazione di Land Art. Come dichiarato dagli organizzatori «Più di 40 presepi realizzati con l’utilizzo delle più svariate tecniche e dei materiali più eterogenei, andranno ad abbellire nicchie ricavate nelle pietre delle case antiche, davanzali di finestre, ingressi di abitazioni e scalinate, vecchie cantine creando un’atmosfera caratteristica, anche grazie alla diffusione, dal pomeriggio, di musiche natalizie». Inoltre anche quest’anno la manifestazione è arricchita da un concorso a premi Il Presepe più bello, riservato agli studenti (delle scuole dell’infanzia e primarie locali), che realizzeranno dei presepi.
E’ previsto quest’anno un Premio Speciale del Pubblico che verrà assegnato in base alle preferenze manifestate dai visitatori (i quali potranno votare tutti i sabati e le domeniche dalle ore 17.00 alle 20.00 presso il Centro di Documentazione e Visita di Ocriticum, piazza XX Settembre, Cansano). La manifestazione avrà inizio venerdì 8 dicembre a partire dalle ore 18:00 con una passeggiata lungo le vie del borgo antico. Alle ore 19:00 ci sarà l’accensione di un grande fuoco nella piazza del paese in onore dell’Immacolata Concezione (secondo la tradizione della Santa Marì Cuncètt’. Dalle ore 19:30 CIBO e MUSICA attorno al FUOCO: vin brulè, cioccolata calda, panini con salsiccia e altre specialità locali da degustare riscaldati dal calore del fuoco e dalle note delle melodie popolari de “I Suoni del Morrone”.
Come dichiarato dall’Assessore del Comune di Cansano, dott.ssa Irene D’Orazio «Per il quinto anno consecutivo abbiamo deciso di portare avanti e di impegnarci per Cansano Il Borgo Presepe perchè la manifestazione rappresenta innanzitutto un’attrazione unica per i turisti che frequentano Cansano e per i residenti della zona peligna, ma è anche un momento di aggregazione per la comunità cansanese e di partecipazione ed esperienza didattico-formativa per i bambini che frequentano le scuole della zona».