L’agricoltura biologica è un metodo di produzione sostenibile che genera evidenti benefici ambientali e socio-economici e può contribuire allo sviluppo delle aree rurali. In Abruzzo, naturalmente vocato all’agricola biologica, lo sviluppo di un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente è finanziato con il contributo della misura 214 azione 2 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Abruzzo
Si parla sempre più spesso di “agricoltura biologica”, ossia un’agricoltura che con limitati interventi permette di sfruttare al massimo la fertilità del suolo garantendo un prodotto salubre e di qualità. Cercando di conservare un ambiente sano, senza inquinare acque , terreni e aria, si punta a coltivare piante e allevare animali al fine di ottenere prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici. “Far biologico” in Abruzzo è naturalmente facile. Siamo la regione verde d’Europa, la maggiore area naturalistica del vecchio Continente visto che un terzo del territorio è vincolato da aree protette, con tre Parchi nazionali, un Parco regionale, oltre 30 riserve naturali (statali e regionali) e numerose aree protette. L’agricoltura biologica non è un semplicistico ritorno alla natura ma è l’espressione più evoluta e professionale della scienza agraria integrata con la natura che mira a tutelare l’ambiente contribuendo alla conservazione delle biodiversità. L’agricoltura biologica pur rimanendo un mercato di nicchia, dovuto in larga parte ai prezzi più alti rispetto ai corrispettivi prodotti convenzionali, ha suscitato un crescente interesse nei consumatori e ciò ha indirizzato sempre più aziende abruzzesi verso metodi di produzione ecocompatibile. Nel 2012 in Abruzzo si possono contare circa 1600 aziende biologiche per una superficie totale di circa 32 mila ettari. Nella nostra regione abbiamo un ambiente sano, poco inquinato perché i nostri agricoltori hanno da sempre un occhio di riguardo nel lavorare i terreni in modo da sfruttare al massimo la loro fertilità. In alcuni comparti produttivi, come ad esempio nella produzione di legumi, cereali minori particolarmente rustici, olivicoltura di alta collina o bassa montagna, gli agricoltori non utilizzano concimazioni chimiche, oppure pesticidi e anticrittogamici. Siamo dinanzi a prodotti biologici o assimilabili che però necessitano di essere certificati per poterlo scriverlo in etichetta. Tutti i prodotti biologici sono caratterizzati da un “Marchio” che le aziende biologiche possono apporre sulle etichette dei loro prodotti solo dopo la verifica da parte degli organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole del rispetto dei regolamenti attuativi. Questo nuovo modo di concepire i processi produttivi, più attento al rispetto dell’ambiente, si sposa bene con la valorizzazione del grande patrimonio rappresentato dai prodotti tipici tradizionali abruzzesi. Le aziende biologiche abruzzesi nascono là dove i “nostri giacimenti gastronomici” resistono grazie alle particolarità pedo-climatiche del territorio, alla rusticità ed adattabilità delle varietà vegetali autoctone, alle tradizioni nell’elaborazione dei trasformati e, non ultime, alle capacità imprenditoriali degli operatori.